Camicia clergyman per Prete in cotone 100% lavorazione f/f manica lunga di pregievole manifattura italiana
Il tessuto Fil-A-Fil, dal francese Fil a fil (letteralmente filo a filo), è un tessuto leggero con un’armatura a tela creata dall’intreccio di fili bianchi e fili colorati, è assai più leggero e resistente di quello colorato in pezza; ciò comporta una migliore vestibilità ma anche una vita più lunga del capo, che rimane come nuovo anche dopo ripetuti lavaggi.
Le camicie in fil a fil risultano dunque alla lunga la scelta più conveniente.
Tessuto: Fil a Fil
Composizione: 100% cotone
Costruzione: 144x122 - 50x60 Y/D
Peso: 104 gr/mq
Restringimento: 2/3%
La camicia religiosa è abbinata al clergyman che è un abito religioso composto da pantaloni, camicia e giacca di colore nero o grigio, raramente marrone, caratterizzato da una camicia con colletto bianco. Ci sono fondamentalmente due modelli di colletto. Il primo "alla romana" spunta per mezzo centimetro circa dal colletto nero e deriva dall'abito talare nel quale una fascia di plastica bianca, alta circa 3-4 centimetri, viene inserita tra collo e abito, indicando il candore e la purezza. La versione più moderna invece consta in un inserto generalmente di plastica bianca che viene inserito in apposite fessure del colletto della camicia, formando il caratteristico quadratino bianco.
Così si esprimeva Giovanni Paolo II:
« La cura dell'amata diocesi di Roma pone al mio animo numerosi problemi, tra i quali appare meritevole di considerazione, per le conseguenze pastorali da esso derivanti, quello relativo alla disciplina dell'abito ecclesiastico.
La camicia è un capo d'abbigliamento di stoffa, pregievoli quelle in cotone come i nostri merletti per tovaglie d'altare, che copre il busto, e di solito ha un colletto, maniche, un taschino (a volte due taschini con o senza bottone) ed è abbottonata sul davanti. La camicia, seppur non nel senso in cui noi ora la intendiamo, è molto antica. Una veste leggera, di lino o di bisso da portare rigorosamente sotto la tunica, era nota fino dai tempi della tarda romanità e aveva come caratteristica il fatto di essere molto lunga e soprattutto nascosta. Anche il termine lessicale è antico: già alla fine dell'VIII secolo nel testamento del Patriarca Fortunato ai suoi chierici, si parla di camisas et bragas. Fino al 1500 essa era mostrata solo attraverso i tagli delle maniche della veste. Aveva diversi scopi: quello di essere indossata durante il bagno comune tra un uomo e una donna (è poco noto, ma fino al primo Rinascimento i sessi si lavavano e mangiavano assieme in una tinozza di legno); quello di separare il corpo nudo dagli indumenti di tessuto pesante e da formare una barriera contro epidermidi poco pulite; dono e pegno d'amore nel Medioevo e, dalla fine del Seicento quando fu ornata di pizzi, quello di essere uno status simbol che divideva l'aristocrazia dalla plebe, la quale a sua volta, spesso la indossava come unico abito. C'era poi la camicia da notte, non sempre portata.