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Chiusura aragosta metallo 16 mm

Chiusure in ottone per fabbricazione rosari
Prezzo base, tasse incluse0,10 €
Prezzo di vendita0,08 €
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Chiusura Aragosta in Metallo 16 mm

Descrizione del Prodotto

La chiusura aragosta in metallo 16 mm è perfetta per la creazione di rosari artigianali. Realizzata con materiali di alta qualità, garantisce durabilità e resistenza.

Descrizione Dettagliata

Chiusura a Moschettone per Rosari

L'immagine mostra un tipo di chiusura conosciuta come "chiusura a moschettone". Ecco una descrizione dettagliata:

Materiale:

Realizzata in metallo, nichel free per evitare reazioni allergiche.

Aspetto:

Finitura lucida argentata. Forma di una chela di aragosta con un meccanismo a molla.

Design:

La chiusura è ovale con una leva su un lato. La leva, quando premuta, apre la chiusura, permettendo un facile attacco e distacco. Alla base, c'è un piccolo anello per l'attacco a catene, cordini o altri componenti di gioielleria.

Utilizzo:

Comunemente utilizzata nei rosari e altri articoli di gioielleria per fissare le estremità insieme. Fornisce una chiusura sicura e affidabile, garantendo che il rosario rimanga intatto durante l'uso.

Dimensioni:

Tipicamente piccola e leggera, rendendola adatta per articoli delicati come i rosari.

 Materiale  Metallo
 Finitura Argentato
 Forma Aragosta
 Lunghezza 16 mm
Larghezza 8 mm
Foro 2 mm
Materiale Metallo
Colore Platino
 Uso Rosari fai da te
Peso 1 gr

 Sconti per quantità

Da 1 a 49 € 0,12
Da 50 a 99 € 0,11
Da 100 a 299 € 0,10
Da 300 a 499 € 0,09
Oltre 500 € 0,08

 

 

 

 


 

L'ottone è una lega ossidabile formata da rame (Cu) e zinco (Zn), è un materiale duttile, malleabile ed ha una buona resistenza alla corrosione. Rispetto al rame presenta valori più elevati di durezza, resilienza e fusibilità (fonde a 1015 gradi celsius) ed è resistente al calore.
Dal latino rosarium, "rosaio", a partire dal XIII secolo acquisì il significato religioso indicante le preghiere che formano come una "corona", nell'accezione latina di corona ovvero ghirlanda di rose alla Madonna, è una preghiera devozionale e contemplativa a carattere litanico tipica del rito latino della Chiesa cattolica. Le sue origini sono tardomedievali: fu diffuso grazie alle Confraternite del Santo Rosario, fondate da Pietro da Verona, santo appartenuto all'Ordine dei frati predicatori, tanto che se ne attribuì la nascita a un'apparizione della Madonna, con la consegna del rosario al fondatore dell'Ordine San Domenico.Il primo documento ufficiale della Chiesa cattolica, con il quale venivano stabilite le modalità per la recita del rosario, fu la bolla Consueverunt Romani Pontifices, emanata da papa Pio V il 17 settembre 1569. Non essendo elemento della liturgia della Chiesa cattolica, questa pratica ha subìto notevoli varianti nel corso dei secoli. La preghiera è per tutti, per ottenere grazie e consolazioni per sé e per gli altri, per la diffusione delle buone azioni nel mondo, per la soluzione dei conflitti internazionali, per la conversione e la crescita spirituale. La preghiera, sia comunitaria che da soli, nella stanza di casa o in Chiesa, è un momento di pace e serenità che distoglie dalle preoccupazioni di ogni giornata, è un momento di comunicazione con la Divina Misericordia tramite le preghiere più belle, e tutti possono sperare di ottenere grandi grazie come risulta dall'esperienza non solo di santi e religiosi ma anche di gente comune che ha dedicato questa devozione alla Santa Vergine Maria. La preghiera consiste in quattro serie (chiamate "poste") di cinquanta Ave Maria divise a gruppi di dieci (decine) relative alla meditazione dei "misteri" (eventi, momenti o episodi significativi) della vita di Cristo e di Maria. Il nome indica la "corona di rose", con riferimento al fiore "mariano" per eccellenza, simbolo della stessa "Ave Maria". La versione integrale della meditazione prevede la contemplazione di tutti i quindici misteri e quindi la recita, tra l'altro, di centocinquanta Ave Maria, con l'antichissima e voluta analogia con i centocinquanta salmi del Salterio. Dal 2002, con l'aggiunta facoltativa dei cinque "misteri luminosi", si contano venti "poste" per complessive duecento Avemarie. Il conto si tiene facendo scorrere tra le dita i grani della "corona del Rosario" o "rosario", scritto con l'iniziale minuscola allo scopo di distinguere l'oggetto dalla preghiera.